Ho ascoltato con interesse, venerdì 29 giugno 2012, le relazioni dei professionisti incaricati dal comune di Villesse per la revisione generale del Piano Regolatore Generale Comunale. Relazioni che hanno snocciolato una valanga di dati, che ovviamente, non disponendo di documentazione, sono per lo più persi nell’aria.
Quello che si è capito è che Villesse in questi ultimi 10 anni circa, ha subito un vero stravolgimento.
La frasi che ho sentito: “L’attuale PRGC non è stato in grado di gestire la situazione attuale” e “in pochi anni abbiamo occupato una quantità di territorio come in tutta la storia del Paese“, sono quelle sulle quali voglio portare il mio pensiero.
Non credo sia giusto addossare allo strumento PRGC attuale, l’incapacità di gestire l’espansione dell’area commerciale che per semplicità ma non correttamente, chiameremo Ikea. Lo strumento aveva tutti i mezzi per gestirlo, solo che la politica ha fatto il solito gioco, ha predicato bene e poi ha razzolato malissimo. Preferendo uno sviluppo, che definirei poco sostenibile, ad una idea di tutela della qualità della vita e del paesaggio. Le innovative direttive del PRGC sono state sacrificate al primo imprenditore e alle prime promesse dei soliti 3000 posti di lavoro.
Quando una comunità decide di cementificare in pochi anni una superficie pari a quella occupata dai nostri avi durante molti secoli, dovrebbe riflettere e capire che la strada intrapresa è una strada sbagliata e che il domani non ci concederà la possibilità di un piano “B”. Si è deciso di abbandonare possibili soluzioni di autosufficienza, unica soluzione per superare le crisi, per sposare un dio nordico.
Rimanendo sulla questione “razzolare”, il prossimo PRGC si baserà anche su un dato riportato nella riunione, più di 10 anni fa a Villesse erano presenti 58 maiali ora ne contiamo solo 8.
Quindi non mi resta che ricordare la saggezza popolare che dice: si chiudono gli steccati dopo che i maiali sono già scappati.