Sostenibilità è una parola molte volte usata nel campo della Certificazione Energetica o anche dell’Urbanistica. Sostenibilità è una parola che difficilmente si affianca alla solidarietà, almeno in questi campi specifici.
Questa riflessione è nata ascoltando le notizie che arrivano dalla Sardegna, ed in particolar modo dalla galleria Villamarina della miniera di Monteponi Iglesias, dove alcuni operai ex Rockwool si sono murati vivi e passeranno Natale denunciando così la perdita del loro lavoro e le promesse di soluzioni positive come spesso capita, non mantenute.
Il nome Rockwool ricorda uno dei più grossi o forse il più grosso produttore di pannelli in lana di roccia in Italia. Lo stabilimento della località Sa Stoia a Iglesias produceva più del 30% della quota di mercato italiano, nel 2007 ha prodotto 32000 tonnellate di prodotto. Nel 2009 la società Danese ha deciso di chiudere tutto e spostare la produzione in Istria e ad oggi quella realtà produttiva non ha trovato un’alternativa.
Noi tecnici stiamo seguendo con estrema attenzione le politiche ambientali dei produttori degli isolanti, spesso le loro fabbriche sono certificate secondo protocolli EMAS o norme ISO 14001, e spesso vengono valutati i processi LCA (Life Cycle Assessment), ma ora mi domando, possiamo trascurare la questione etica? Possiamo ancora far finta di nulla rispetto alle questioni dei diritti/doveri del modo del lavoro, delle delocalizzazioni delle aziende e delle concentrazioni dei grandi gruppi che spesso riducono la concorrenza?
L’etica, il nuovo parametro per la scelta corretta dei materiali nelle costruzioni edilizie.
Auguro a chi segue questo mio blog e a chi si batte per i propri diritti, un caloroso Natale, e un sereno 2013 pieno di opportunità 2013.